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Strumentazioni

Microeyelaser

Schwind "Amaris"

ll laser ad eccimeri AMARIS prodotto in Germania dall’azienda tedesca Schwind, rappresenta quanto di meglio la tecnologia possa offrire oggi nel settore della chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri. I punti di forza di questo strumento sono la velocità, la precisione, la sicurezza e il comfort.

Il fascio laser dell’Amaris ha un diametro piccolissimo: 0,54 mm; molto più piccolo di quello degli altri laser ad eccimeri. Tutto ciò fa si che la cornea al termine del trattamento abbia una superficie liscia. La durata del trattamento è sensibilmente ridotta in confronto agli altri laser: 500 piccoli flash per secondo modellano la superficie corneale. Ciò fa si che in un paziente con una miopia di 8 diottrie il trattamento duri circa 20 secondi. Al fine di unire velocità e precisione, lo Schwind Amaris agisce con 2 livelli di energia; all’inizio sono utilizzati alti livelli di energia per eseguire circa l’80% del trattamento; il restante 20% viene effettuato applicando bassi livelli di energia con il risultato di avere una superficie liscia e una visione perfetta. Durante il trattamento laser gli occhi possono muoversi involontariamente in tutte le posizioni di sguardo. L’AMARIS possiede il sistema più avanzato di controllo dei movimenti oculari con circa 1050 misurazioni per secondo; rappresenta l’unico strumento in grado di controllare anche i movimenti ciclo torsionali.

L’AMARIS è anche dotato di un sistema di flusso costante di aria, che garantisce alla cornea un microclima stabile ciò impedisce un’eccessiva disidratazione della cornea durante il trattamento, che avrebbe conseguenze sulla qualità della visione.

Schwind "Sirius"

Sirius è l’eccellente combinazione fra una Scheimpflug Camera rotante e un cheratoscopio a disco di Placido, è un sistema ad alta precisione per l’analisi tridimensionale della cornea e del segmento anteriore. Sirius è in grado di ottenere una misura accurata delle elevazioni, delle curvature, dei poteri e dello spessore corneale per l’intera cornea. Come è noto, la ricostruzione delle immagini mediante la Scheimpflug camera è in grado di fornire dati accurati di altimetria e di spessore, ma è insufficiente per il calcolo di curvature e poteri con una accuratezza elevata. D’altro canto la tecnologia a riflessione può dare solo informazioni parziali non essendo in grado di misurare la superficie posteriore (e lo spessore corneale) e misurando la superficie anteriore con una copertura limitata. Sirius supera tali limitazioni unendo i dati dal Placido a quella derivanti delle immagini di Scheimpflug.

• Sono disponibili informazioni sia sulla superficie anteriore che su quella posteriore a fini diagnostici, chirurgici o di follow-up. E’ possibile mostrare con sommario standard o in tre sommari personalizzabili.
• Indici come quelli di Sommario, i K-readings, gli indici di Analisi Refrattiva, o quelli di Forma sono disponibili per una rapida interpretazione o per un confronto nel tempo tra esami.
• Il Sommario del Cheratocono focalizza l’attenzione sul rischio di ectasia. Grazie alla combinazione di diverse rappresentazioni morfologiche – spessore, elevazione anteriore e posteriore, curvature tangenziale anteriore e posteriore – e attraverso specifici indici con i specifici intervalli normativi questo sommario aiuta nella diagnosi di cheratocono anche in stadi molto avanzati.
• L’analisi aberrometrica offre una overview completa delle aberrazioni corneali. E’ possibile selezionare il contributo corneale anteriore, posteriore o totale per diversi diametri pupillari. La mappa di OPD/WFE e le simulazioni visive (Spot Diagram, PSF, MTF, convoluzione di immagine) possono aiutare il clinico nella comprensione o nella spiegazione del disagio visivo del paziente.
• Un modulo di pupillografia completamente integrato con la topografia consente la misura della dimensione e del decentramento pupillare in luce controllata scotopica (0.04 lux), mesopica (4 lux), fotopica (50 lux) e dinamica.
• E’ disponibile un modulo di autofit per la ricerca e la simulazione di lenti rigide in un database contenente la maggior parte dei costruttori Italiani ed internazionali.
• E’ possibile registrare un filmato dalla telecamera centrale e misurare il gap temporale fra due fotogrammi (utilizzabile per la misura del tempo di rottura del film lacrimale).

Retinografo

La retinografia rappresenta la documentazione fotografica dell’immagine del fondo oculare. Tale immagine è ottenibile con una fundus camera o con strumenti a scansione laser e viene eseguita principalmente dopo instillazione di colliri midriatici sebbene esistano attualmente anche strumenti che consentono di ottenere tale immagine senza la necessità di dilatare la pupilla. La retinografia tradizionale produce un’immagine a colori del fondo oculare utilizzata solitamente per lo screening di alcune patologie oculari quali la retinopatia diabetica o per il monitoraggio, come nel caso di nevi coroideali. Esistono poi altri tipi di retinografia, ciascuno in grado di studiare in maniera più specifica diversi dettagli: in luce aneritra (vasi, emorragie, drusen, essudati), in luce blu-verde (strato delle fibre nervose, membrana limitante interna, pieghe, cisti retiniche, membrane epiretiniche) e in luce rossa (lesioni pigmentate, rotture della coroide, vasi coroideali).

Tag Laser

Lo YAG Laser è un laser, detto a “stato solido”, che serve per curare alcune malattie degli occhi. La sua peculiarità consiste nel distruggere il tessuto bersaglio: per questa sua caratteristica è detto “laser fotodistruttivo” .
Lo YAG Laser viene impiegato per trattare:

• La cosiddetta “cataratta secondaria” che è una conseguenza frequente dell’intervento di cataratta, e consiste nella progressiva opacizzazione della capsula che contiene la lente intraoculare artificiale (che sostituisce il cristallino, la lente naturale contenuta nel nostro occhio). La comparsa di questo appannamento determina una progressiva riduzione della vista e si può manifestare anche dopo pochi mesi dall’intervento. Utilizzando lo YAG Laser si buca la parte posteriore della capsula divenuta opaca, creando una via di passaggio per la luce: in tal modo si può eliminare l’appannamento visivo; questo avviene perché, quando ci si opera di cataratta, si mantiene l’involucro esterno del cristallino naturale, una sorta di sottile membrana all’interno del quale viene poi inserita la lente artificiale.

• Il glaucoma ad angolo stretto: la riduzione di ampiezza dell’angolo irido corneale può causare un incremento notevole ed improvviso della pressione intraoculare, con dolori violenti, annebbiamento visivo ed arrossamento oculare. Con l’utilizzo dello YAG Laser si fanno uno o più fori sull’iride che permettono di facilitare il deflusso dell’umor acqueo e, quindi, di ridurre la pressione intraoculare.

Schwind "Amaris"

ll laser ad eccimeri AMARIS prodotto in Germania dall’azienda tedesca Schwind, rappresenta quanto di meglio la tecnologia possa offrire oggi nel settore della chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri. I punti di forza di questo strumento sono la velocità, la precisione, la sicurezza e il comfort. Il fascio laser dell’Amaris ha un diametro piccolissimo: 0,54 mm; molto più piccolo di quello degli altri laser ad eccimeri. Tutto ciò fa si che la cornea al termine del trattamento abbia una superficie liscia. La durata del trattamento è sensibilmente ridotta in confronto agli altri laser: 500 piccoli flash per secondo modellano la superficie corneale. Ciò fa si che in un paziente con una miopia di 8 diottrie il trattamento duri circa 20 secondi. Al fine di unire velocità e precisione, lo Schwind Amaris agisce con 2 livelli di energia; all’inizio sono utilizzati alti livelli di energia per eseguire circa l’80% del trattamento; il restante 20% viene effettuato applicando bassi livelli di energia con il risultato di avere una superficie liscia e una visione perfetta. Durante il trattamento laser gli occhi possono muoversi involontariamente in tutte le posizioni di sguardo. L’AMARIS possiede il sistema più avanzato di controllo dei movimenti oculari con circa 1050 misurazioni per secondo; rappresenta l’unico strumento in grado di controllare anche i movimenti ciclo torsionali.

L’AMARIS è anche dotato di un sistema di flusso costante di aria, che garantisce alla cornea un microclima stabile ciò impedisce un’eccessiva disidratazione della cornea durante il trattamento, che avrebbe conseguenze sulla qualità della visione.

Schwind "Sirius"

Sirius è l’eccellente combinazione fra una Scheimpflug Camera rotante e un cheratoscopio a disco di Placido, è un sistema ad alta precisione per l’analisi tridimensionale della cornea e del segmento anteriore. Sirius è in grado di ottenere una misura accurata delle elevazioni, delle curvature, dei poteri e dello spessore corneale per l’intera cornea. Come è noto, la ricostruzione delle immagini mediante la Scheimpflug camera è in grado di fornire dati accurati di altimetria e di spessore, ma è insufficiente per il calcolo di curvature e poteri con una accuratezza elevata. D’altro canto la tecnologia a riflessione può dare solo informazioni parziali non essendo in grado di misurare la superficie posteriore (e lo spessore corneale) e misurando la superficie anteriore con una copertura limitata. Sirius supera tali limitazioni unendo i dati dal Placido a quella derivanti delle immagini di Scheimpflug.

• Sono disponibili informazioni sia sulla superficie anteriore che su quella posteriore a fini diagnostici, chirurgici o di follow-up. E’ possibile mostrare con sommario standard o in tre sommari personalizzabili.
• Indici come quelli di Sommario, i K-readings, gli indici di Analisi Refrattiva, o quelli di Forma sono disponibili per una rapida interpretazione o per un confronto nel tempo tra esami.
• Il Sommario del Cheratocono focalizza l’attenzione sul rischio di ectasia. Grazie alla combinazione di diverse rappresentazioni morfologiche – spessore, elevazione anteriore e posteriore, curvature tangenziale anteriore e posteriore – e attraverso specifici indici con i specifici intervalli normativi questo sommario aiuta nella diagnosi di cheratocono anche in stadi molto avanzati.
• L’analisi aberrometrica offre una overview completa delle aberrazioni corneali. E’ possibile selezionare il contributo corneale anteriore, posteriore o totale per diversi diametri pupillari. La mappa di OPD/WFE e le simulazioni visive (Spot Diagram, PSF, MTF, convoluzione di immagine) possono aiutare il clinico nella comprensione o nella spiegazione del disagio visivo del paziente.
• Un modulo di pupillografia completamente integrato con la topografia consente la misura della dimensione e del decentramento pupillare in luce controllata scotopica (0.04 lux), mesopica (4 lux), fotopica (50 lux) e dinamica.
• E’ disponibile un modulo di autofit per la ricerca e la simulazione di lenti rigide in un database contenente la maggior parte dei costruttori Italiani ed internazionali.
• E’ possibile registrare un filmato dalla telecamera centrale e misurare il gap temporale fra due fotogrammi (utilizzabile per la misura del tempo di rottura del film lacrimale).

Retinografo

La retinografia rappresenta la documentazione fotografica dell’immagine del fondo oculare. Tale immagine è ottenibile con una fundus camera o con strumenti a scansione laser e viene eseguita principalmente dopo instillazione di colliri midriatici sebbene esistano attualmente anche strumenti che consentono di ottenere tale immagine senza la necessità di dilatare la pupilla. La retinografia tradizionale produce un’immagine a colori del fondo oculare utilizzata solitamente per lo screening di alcune patologie oculari quali la retinopatia diabetica o per il monitoraggio, come nel caso di nevi coroideali. Esistono poi altri tipi di retinografia, ciascuno in grado di studiare in maniera più specifica diversi dettagli: in luce aneritra (vasi, emorragie, drusen, essudati), in luce blu-verde (strato delle fibre nervose, membrana limitante interna, pieghe, cisti retiniche, membrane epiretiniche) e in luce rossa (lesioni pigmentate, rotture della coroide, vasi coroideali).

Yag Laser

Lo YAG Laser è un laser, detto a “stato solido”, che serve per curare alcune malattie degli occhi. La sua peculiarità consiste nel distruggere il tessuto bersaglio: per questa sua caratteristica è detto “laser fotodistruttivo” .
Lo YAG Laser viene impiegato per trattare:

• La cosiddetta “cataratta secondaria” che è una conseguenza frequente dell’intervento di cataratta, e consiste nella progressiva opacizzazione della capsula che contiene la lente intraoculare artificiale (che sostituisce il cristallino, la lente naturale contenuta nel nostro occhio). La comparsa di questo appannamento determina una progressiva riduzione della vista e si può manifestare anche dopo pochi mesi dall’intervento. Utilizzando lo YAG Laser si buca la parte posteriore della capsula divenuta opaca, creando una via di passaggio per la luce: in tal modo si può eliminare l’appannamento visivo; questo avviene perché, quando ci si opera di cataratta, si mantiene l’involucro esterno del cristallino naturale, una sorta di sottile membrana all’interno del quale viene poi inserita la lente artificiale.

• Il glaucoma ad angolo stretto: la riduzione di ampiezza dell’angolo irido corneale può causare un incremento notevole ed improvviso della pressione intraoculare, con dolori violenti, annebbiamento visivo ed arrossamento oculare. Con l’utilizzo dello YAG Laser si fanno uno o più fori sull’iride che permettono di facilitare il deflusso dell’umor acqueo e, quindi, di ridurre la pressione intraoculare.